Giulio Barelli

Cronachina di una gara: “Ravosa un dejavu”

Ho già usato gli aggettivi PIOVOSA e FANGOSA per precedenti cronachine, per non essere NOIOSA e dare un tocco di internazionalità stavolta uso il francese per dire che, nonostante le poche gocce di pioggia cadute nella notte dopo quasi una settimana di tempo buono, la collina ovest di Ravosa ci ha regalato fango e spine a volontà, come da tradizione.

Mattina comunque grigia, allietata dal fuoco del baretto e dallo scampanio del campanile (siamo arrivati prestissimo, chiamava per la prima Messa). In macchina con Donatella e me c’è Francesco, il nuovo socio che abbiamo conosciuto a Palmanova, alla sua prima esperienza di orienteering in bosco; conoscendo il terreno di gara gli abbiamo consigliato il Giallo, si è lasciato convincere.

Incredibilmente abbiamo avuto il piacere di avere tra noi anche Cesare, il mitico tracciatore (non tutti i concorrenti hanno apprezzato la tecnicità di alcune tratte, ma tant’è…), una vera Araba Fenice (reduce stavolta da una banale Lombardia e non da mete per lui abituali quali l’Islanda o la Turchia).

Sfide sociali nei percorsi Giallo e Rosso: nel Giallo io, Pierpaolo e Francesco, nel Rosso Donatella con Camillo e Sossi&Sossi. Come sempre, la mia prestazione è penalizzata dalla volontà e dal piacere di raccogliere immagini per arricchire le cronachine, quindi sarà assai difficile che raggiunga vette prestigiose. Non altrettanto si può dire del già citato Francesco, che per un solo secondo è arrivato ai piedi del podio (anche se è stato premiato, come dirò più avanti).

Stavolta sono partita tra i primissimi, così mi sono risparmiata di trovare il terreno fangoso e piallato dai concorrenti che mi precedevano (le ginocchia ringraziano sentitamente, lo farò più spesso !) e ne ho approfittato per fare subito qualche foto al panorama che si apriva alzandosi appena lungo la collina.

Taaaanto tempo perso alla ricerca della 38, che era assai più in basso rispetto a quello che pensavo, mentre su tutte le altre lanterne non ho avuto alcuna difficoltà ad individuare la giusta posizione, mi sono congratulata con me stessa! Se solo corressi, almeno tra una foto e l’altra …

Saranno state di sicuro anche le scarpe nuove a darmi più sicurezza, le ho screate per bene!

È stato comunque piacevole rientrare al calduccio ed essere accolti dal profumo dei premi della pesca di beneficienza! (non proprio fruttuosa: per me un succo di frutta e per Donatella un barattolo di beneauguranti lenticchie, mentre Francesco si è aggiudicato un buon salame).

Dunque, premiazioni: come dicevo, Francesco si è classificato quarto per un solo secondo (e uno si mangia le mani pensando “se mi fossi fermato un attimo di più a leggere la cartina non avrei sbagliato quella lanterna…”); i vincitori però (anche loro alla prima esperienza, evidentemente ben istruiti da Clizia a ridosso della partenza) hanno deciso di rinunciare al premio a favore degli altri concorrenti, come incoraggiamento ai più giovani a perseverare nella pratica: un gran bel gesto, copiato dai vincitori del percorso Bianco.https://www.friulimtb.it/2018/12/03/a-ravosa-lorienteering-mantiene-il-suo-fascino-autunnale/

Gli altri risultati? Nel Giallo io e Pierpaolo rispettivamente 15’ e 16’ (un altro Francesco, appena tesserato, si è classificato 10’); nel Rosso il migliore è stato Stefano (30’) poi Camillo (colpito da crampi in gara, sennò chissà…) ed Enrico (34’ e 35’), più distanti Giacomo e Donatella, fuori tempo massimo il più adulto dei Francesco di oggi. Per essere Ravosa, direi proprio bene!

Prossimi appuntamenti sabato e domenica per la MTB-O e sabato 15 a Spilimbergo, per la prova conclusiva del FVG O-TOUR.

 

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